La Camera ha approvato – per passare al Senato - una norma che va a integrare l'articolo 1138 del Codice Civile stabilendo che «le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici».
La notizia è stata salutata con soddisfazione dall’On. Brambilla, sempre in prima linea nelle questioni animaliste e che abbiamo visto manifestare davanti ai Cancelli del Circo di Aldo Martini. Il direttore del Tg5 Clemente J. Mimun, che ha ideato anche il «Tg Bau&Miao» proprio per dare voce ai quattro zampe, racconta in proposito di non aver avuto problemi con il suo Collie che è stato addestrato “come un principino”.
La prima contraddizione che salta agli occhi che questa disposizione, che certamente sarà approvata, è che tutta nell’interesse dei proprietari degli animali e non certo delle bestiole e dei loro presunti diritti. Forse ancor più nell’interesse nel business delle multinazionali dei prodotti per animali.
Prevede forse la norma (come invece è prevista per gli umani extracomunitari) la misura dell’appartamento in base al numero e alla qualità degli animali che dovrebbero essere ospitati? È prevista la vicinanza di un parco attrezzato dove gli animali possano sgambettare e “divertirsi” liberi da guinzagli e nella incolumità dei vicini? E per lo smaltimento dei rifiuti organici conseguenti cosa è previsto?
Tutte cose, invece, ai cui i circhi sono tenuti. In certe ispezioni siamo arrivati a vedere gli ispettori con la rotella metrica a misurare gabbie e recinti, a controllare se il blocco di sale gira sul pernio ad ogni leccata … noncuranti se le carovane per gli umani erano una contro l’altra impedite anche di aprire bene le porte.
Quello che mi preoccupa è l’eccessiva umanizzazione degli animali cosiddetti domestici, per cui la pubblicità presenta il pasto su piatto d’argento e con il ciuffo di prezzemolo per decorazione. Il coinvolgimento psicologico del proprietario è oltremodo evidente. L’animale così detto di compagnia, nella sua iper-gratificazione, si lascia torturare (pardon … addestrare, solo nel circo si torturano) per non sporcare in casa e trattenere le proprie necessità a comodo del padrone, si lascia tosare, lavare, disinfettare, profumare, agghindare …
L’alterazione della loro vita naturale di animali non conta perché dietro c’è un commercio ed un giro di interessi. Questo è il punto. Gli animali nel circo sognano la savana, i cani e i gatti in un bilocale al sesto piano cosa sognano?
L’altra cosa che mi preoccupa è l’atteggiamento intransigente e esaltato degli animalisti che, lontano dall’avere uno sguardo obiettivo su tutto il mondo animale e del rapporto con l’uomo, hanno preso di mira il Circo come capro espiatorio, luogo di visibilità grazie anche a molti mass media. Si vede sfogare la loro rabbia con gesti impuniti di violenza verbale e fisica, atti di vandalismo o, come ho sentito dire di rivendicazione animalista. Credo che si sia superato più volte il limite della lecita manifestazione … non è che un giorno o l’altro ci troviamo di fronte a qualche kamikaze? |
EVVIVA LA COERENZA! se gli animali "devono" tornare nei boschi e nella savana questo principio deve valere per tutti gli animali, cani e galline comprese. L'addomesticamento è stato ed è tuttora un lento avvicinamento tra uomo e animale ... è una tecnica che ha permesso la vicinanza tra esseri viventi a vantaggio di una reciproca utilità ... l'uomo ha avvicinato l'animale iper-gratificandolo con il cibo per avere uova, latte, lana, carne ... ecc. o semplicemente il piacere della compagnia, del contemplare la loro bellezza, o il divertimento come le corse dei cavalli, l'ippica, il dressage, o più semplicemente il cane che ti riporta la palla. Questo processo storico è tutto sbagliato? Millenni e millenni sono da cancellare? Chi può decidere quali specie d'animali sono entrate o possono entrare in questo processo storico? Chi può decidere quali sono da escludere? Il Profeta Isaia annunciando l'era messianica (11,5-9) prospetta un'armonia tra gli esseri viventi che farebbe inorridire un animalista. La gente del circo con la sua passione e la sua vitalità ha proprio la vocazione a mostrare all’umanità che la pace è possibile: lo fa nella convivenza di uomini e donne di provenienza diversa e di religioni disparate, lo fa mostrando l'armonia e la convivenza possibile tra uomo e animali, lo fa portando per le strade del mondo un segno di allegria, festa e pace. Vivono la provvisorietà senza possedere un loro territorio - e sappiamo come il possesso della terra abbia ingenerato discordie e guerre. Non disperdiamo questa loro profezia perché noi umani arroccati ai nostri privilegi, alle nostre case, alla nostra stabilità ne abbiamo estremo bisogno. |